In un’epoca accelerata e globalizzata, torna la questione agroalimentare, per via della sempre crescente attenzione alla sicurezza alimentare e dello spettro di una prossima instabilità alimentare per aumento della popolazione mondiale. L’agricoltura sostenibile rappresenta un argomento interessante di approfondimento per cercare di dare una risposta a nuovi bisogni di etica e salute legati al cibo. Infatti, essa si presenta come una pratica agricola rispettosa delle risorse naturali ma anche di quelle umane, coinvolte nel processo produttivo. Anche dal punto di vista economico, tenta di fornire le basi di un lavoro agricolo più vantaggioso nell’accesso al mercato per il produttore, nel rispetto dei diritti dei lavoratori, migliorando la qualità di vita dell’intera società.

Non esiste una definizione univoca di Agricoltura Sostenibile; essa è composta di approcci diversi ma tutti accumunati da finalità etiche che vincolano e sostengono tutti gli attori che intervengono in questo settore. Dunque, sono gli scopi che identificano un’Agricoltura Sostenibile e non i metodi.

I modelli agricoli che possono rilanciare un’Agricoltura Sostenibile sono basati, ad esempio, sul Biologico, un metodo di produzione che segue il Regolamento CEE 2092/91 ed evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse quali suolo, aria e acqua, ammettendo l’utilizzo solamente di sostanze naturali nella concimazione e nella lotta biologica ai parassiti. L’Agricoltura Biodinamica è un’altra metodica, basata sul principio antroposofico fondato sul rispetto dell’ecosistema terrestre e dei cicli naturali di flora e fauna in concerto ai fenomeni astrali, stagionali e circadiani. In tal modo, si sostiene l’autoregolazione spontanea delle piante, riducendone lo stress ad aumentandone la produttività. I fitofarmaci ammessi sono solamente di tipo naturale e preferibilmente somministrati a dose omeopatiche. A questi approcci colturali si sommano il concetto di solidarietà sociale e fiducia che legano strettamente produttore e consumatore nel mercato, che così riduce le distanze non solo fisiche ma anche economiche e culturali tra le parti.

Silvia Barrucco